LA TRIPPA… BENVENUTI IN TOSCANA!

03 Feb 2015
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Oggi non seguo libri, ma tradizioni….
E’ sì la Trippa non è mai mancata in casa mia, è uno dei piatti preferiti di mio padre, infatti, ogni volta che va a Pistoia sulla Sala non può far altro che comprarne un bel cartoccio dal suo macellaio di fiducia e mia madre la cucina…
Devo esser sincera non l’ho mai mangiata nei ristoranti, perché mia mamma la fa divinamente, lo so sbaglio, perché dovrei aver un termine di paragone, quindi la prossima volta che mi capiterà di andare in un locale tipico di cucina toscana sarà il piatto che sceglierò, promesso, ma oggi vi parlerò di lei e del modo in cui io la cucina seguendo la “scuola” di mia madre, la scuola più eccellente che ci sia!!!!!!!!!!!!!!!!
Di solito quando al macellaio si chiede la trippa, lui te la dà varia:
il berrettino, le centopelli, il lampredotto e il rumine.
Allora, intanto vorrei sottolineare che quando si parla di Trippa non si parla, come in tanti pensano, di interiora (intestino), ma è una frattaglia ricavata dalle diverse parti dello stomaco del vitello.
Analiziamo insieme le diverse parti in modo che, se verrete a farvi un giro in Toscana, possiate deliziarvi di questo piatto sapendo quello che state mangiando…
Il rumine è la parte più grassa dello stomaco, il berrettino ha un aspetto spugnoso, le centopelli sono la parte più magra somiglianti nell’aspetto ad un libro aperto, infine il lampredotto è la parte più vicina all’intestino ed ha un colore un pochino più scuro.
Mmmmmm posso dirlo posso dirlo posso dirlo?!?!?!?!
In Toscana si mangia proprio bene!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Questo week end è stato tosto, mio marito si è tagliato un dito a lavoro con un trincetto  nonostante avesse i guanti si è tagliato, ma menomale che ce li aveva altrimenti mi sa che sarebbe stata molto più tragica…
Lo spavento che non vi dico, ogni volta che mi chiama nell’orario di lavoro tremo, mi ha chiamata dicendomi “non t’impaurire sono al Pronto Soccorso di Ancona” io “èèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè?!?!?!?!?che hai fatto?????????????????”, quindi non vi dico l’ansia, lontano da me, ad Ancona, non potevo correre da lui e vedere coi miei occhi, è stato in fila 5 ore, ad un certo punto mi ha scritto “Ora me lo ricucio da solo sdrammatiziamo” ahahahahaahahahhah
Insomma alla fine il Venerdì è tornata a casa da me e questo week end tutte coccole….
Domenica siamo andati a far un giretto alla Stazione Leopolda c’era il Vintage una fiera che fanno ogni anno molto bella, selezionata e per questo molti articolini interessanti: mi son comprata due turbanti!!!!!!!!!!!!!!!!!
Vi auguro una bellissima serata, qui fa molto freddino, adesso vado a casa, una cosa positiva col marito agli infortuni c’è: mangiamo insieme a pranzo e a cena!!!!!!!!!!!!!!!!! Che bello, non sono abituata, ci vediamo sempre così poco che vorrei prendere le ferie per stare con lui tutti i giorni…
Dopo questa iniezione di dolcezza smielata vi lascio  leggere La Trippa…
Ingredienti per 3 persone:
500g di trippa (vedi sopra descrizione)
1 barattolo di pomarola (Qui)
2 strizzate generose di doppio concentrato di pomodoro
1 spicchio di aglio
qualche rametto di rosmarino
3 foglie di alloro
olio e sale q.b.
Parmigiano Reggiano grattugiato per servire se gradite!
Procedimento:
In una casseruola preferibilmente in ghisa o in coccio (esalteranno i sapori) soffriggete l’aglio e il rosmarino tritati finemente in due cucchiai di olio ottima qualità.
Aggiungi la trippa e falla insaporire, poi unisci la pomarola e lentamente lascia cuocere il tutto aggiungendo le foglie di alloro per 30 minuti. Se vedete che ritira troppo aggiungete qualche cucchiaio di acqua bollente.
Unite il concentrato e cuocete ancora 10 minuti.
Servite  “liscia” o con una bella grattugiata di parmigiano reggiano, c’è chi apprezza e chi no, io sono della scuola del no.
Bon appètit!
“Con questa ricetta partecipo al contest LaMiaToscana di Ibiscottidellazia in collaborazione con VersiliaFormat
 

 

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